Venerdì 23 settembre 2022, alle 20.30, si è aperta la missione pastorale di don Giorgio Aresi, con una veglia di preghiera, presenziata dal vescovo Mons. Renato Marangoni e concelebrata da altri quattro sacerdoti.
La comunità salcese ha atteso sul sagrato il nuovo parroco, in un giorno ormai volto al crepuscolo, che ha permesso che la penombra fosse rischiarata da ogni fiammella di candela, che prendeva vivo bagliore dal cero pasquale, retto dallo stesso don Giorgio. Un valore simbolico che la luce di Cristo parta dal nuovo pastore, creando una scia luminosa che conduce all’altare e indica la strada.
Il vescovo Renato ha successivamente commentato il vangelo di Luca: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Il Cristo di Dio». Ha, pertanto, provocatoriamente riproposto la domanda: chi è per noi quest’uomo? La riflessione successiva, poi, ha illustrato come l’uomo non sia solo, se confida in Dio.
La veglia è proseguita con la lettura di uno stralcio, tratto dalla Carta d’Intenti, conducendo l’assemblea a una visione sinodale, sottolineata anche dal vescovo, al fine di creare un interscambio e un’interazione con le altre parrocchie, rimarcata dalla presenza degli altri sacerdoti. Un corale richiamo, quindi, alla Chiesa Sinodale suggerita da papa Francesco.
Hanno seguito, poi, la presentazione del nuovo pastore, l’invocazione dello Spirito Santo e la benedizione con l’incensazione prolungata, accompagnata dal canto del Magnificat. Il vescovo ha consegnato al Consiglio pastorale la Carta d’Intenti, come investitura di un’unione tra la comunità e il nuovo parroco. In seguito, un accogliente saluto da parte di un rappresentante del Consiglio pastorale e la risposta di don Giorgio, che ha sottolineato come san Bartolomeo sia un santo che lo ha accompagnato anche nella sua vocazione e che, pur avendo prestato servizio in varie parti della Provincia, questa nuova sede, sotto la protezione di questo patrono, si prospetta essere un luogo a lui appropriato. Ha già constatato come la parrocchia sia attiva e vivace. Ha confidato come siano importanti le radici: lui è nato a Treviglio, in provincia di Bergamo, Diocesi di Milano, e sente forte il richiamo alla sua terra e alla famiglia. Da bravo professore di filosofia, ha posto quindi alcuni interrogativi: uno di questi ha rivolto un riferimento all’Annunciazione e al fatto che Maria non ha avuto l’obbligo di accettare la proposta dell’arcangelo per conto di Dio; con la stessa libertà, anche lui ha accettato l’invito del vescovo a guidare la nostra comunità, sentendosi sì libero, ma anche certo che questa strada fosse scelta dal Signore per lui.
Un affettuoso ringraziamento è stato rivolto a don Paolo Cavallini per il prezioso servizio prestato alla nostra parrocchia da Mons. Renato. Tutta la comunità gli augura un fruttuoso servizio nell’incarico in Cattedrale a cui è stato chiamato.
A noi ora non resta che dire: Benvenuto don Giorgio e buon cammino insieme.
Laura Ferlini